Queste grandi pareti di roccia che si ergevano nel deserto in Israele, alte, strette e apparentemente di ostacolo, in realtà ci indicavano la strada da percorrere. Attraversandole avremmo raggiunto una via d’uscita invece che vagare in una distesa immensa e indefinita senza alcuna indicazione. È vero, avremmo avuto la libertà di muoverci ovunque, con il rischio però di girare a vuoto e senza meta, per ritrovarci poi a non aver raggiunto nulla. Queste pareti erano limitanti, ma necessarie. Così come lo sono le nostre, le pareti che si innalzano in noi, che chiamiamo più comunemente “limiti”. Forse più che superarli, la reale vittoria sta nell’essere abbastanza fiduciosi da attraversarli.