Questo non è un documentario o la descrizione del viaggio fatto in Albania.
È piuttosto il racconto di quello che l’Albania mi ha dato e di quello che è rimasto,
una volta tornata a casa.
Si dice che un uomo sia fatto della sua terra
della polvere delle sue strade,
dei sapori e dei profumi nelle vie che ha percorso.
Si dice che un uomo sia fatto del cielo in cui spera,
delle parole che ha ascoltato,
degli occhi di sua madre
e dello sguardo di suo padre.
Si dice che un uomo sia fatto del filo incerto dei suoi orizzonti,
di ciò che lo fa ridere,
delle persone che ha incontrato e di quelle che non conoscerà.
Si dice che un uomo sia fatto delle paure che ha superato,
dei corpi che ha stretto,
dei treni che ha perso
e di quelli con cui ha saputo viaggiare.
Si dice che un uomo sia fatto degli errori che ha commesso,
delle sue stanze vuote,
delle ore stanche,
delle scelte sbagliate,
e di quello che avrebbe potuto essere e non è stato.
Di quello che non gli è bastato.
Si dice che un uomo sia grande quanto la sua capacità di amarsi,
grande
quanto il motivo per cui apre gli occhi
ogni mattina.
– Arianna Pieragostini